La Sentenza 2049/04 emessa dalla I Sezione stralcio del Tribunale civile di Taranto (GOA Vincenzo Presta) ha rigettato la domanda di risoluzione del contratto d’appalto per il completamento di un grande ospedale, con annessa richiesta di penale e risarcimento danni per 5 miliardi di lire, avanzata da una USL della Puglia contro le due imprese che avevano eseguito e comunque completato l’opera, una delle quali successivamente fallita e l’altra difesa da questo Studio legale.
Il principio come in rubrica è chiaramente esposto in Sentenza laddove – ancorchè a tutto favore di quanto sostenuto dallo scrivente in difesa della società appaltatrice – viene testualmente motivato, in maniera piuttosto singolare, nei termini seguenti:
“Nè più di tanto può rilevare l’atto di sottomissione, se si considera la differente posizione di chi deve solo emettere un mandato di pagamento e di chi invece senza quel pagamento, manca anche dell’ossigeno per respirare, assillato dagli operai, dai fornitori dalle banche, da quanti, in somma, dipendono da quel mandato. E non è tanto raro il caso in cui il diritto soccombe al bisogno!”.
E in tale complessivo contesto va pure senz’altro perdonato al Giudice redattore della Sentenza di aver citato in epigrafe solo gli avvocati domiciliatari e non anche i difensori.
Nel PDF a seguire la Sentenza integrale.