Studio Cicero Associato
  • Studio
  • Casi Rappresentativi
  • Approfondimenti
  • Cause
  • Oltre il Diritto

Articoli recenti

  • Esploratori di Sicilia

    07/10/2025
  • Affinità elettive

    03/10/2025
  • Professione Ufo

    30/09/2025
  • Avvisi ai naviganti

    29/09/2025

    Un moderno Odisseo dell’arte

    Francesco Gallo Mazzeo, Climax 29 – Lamaroarte, luglio 2025

    TESTORI. ANIMA, SCRIPTORIA. 

    Ritrovare Giovanni Testori, detto Gianni, è come imbattersi in un grande tesoro che qualcuno ha fatto cadere a terra, andando oltre, ignaro. Si cerca prima di rintracciare chi l’ha perduto, ma la ricerca è vana, perché non c’è un perdente, uno solo, ma tanti, tutti noi, assediati dalle cronache, senza essere capaci di storie, di vere storie. Io mi aggiungo a questo contesto, per non sembrare troppo presuntuoso, ma in realtà non ho mai smesso di essere un monocolo, in terra di ciechi, perché non ho mai smesso la sua presenza, la sua contemporaneità nella guida del mio difettoso, ma consistente, saper vedere e nell’altrettanto accidentato, saper scrivere.

    Testori era (è) drammaturgo che con la sua Arialda, Erodiade, Ambleto, mi si appaia con la Orcynus Orca di Stefano d’Arrigo, odissea del nostro tempo, come odisseo era in vita e in morte lui. Per non parlare del suo Ponte sulla Ghisolfa e del suo In Exitu, che è un vero testamento della tragedia della solitudine, che assedia tanti, tutti, in questo immenso stadio, dove si sta accanto, gli uni con gli altri, ma si è distanti anni luce. Niente del reale, sfuggiva al suo radar umano di poeta, che senza perdere mai se stesso, era in grado di navigare negli spazi in cui vigono i sogni, nel cui regno possono avvenire voli, salti, giravolte temporali che nel tempo ordinario, delle tante veglie, non possono avvenire; ed è quanto applicava alla sua critica d’arte solitaria, così come alla sua pittura, in un sapere stare, oltre che con le parole, da quelle immerse nella terra umidiccia delle periferie milanesi a quella alata del suo fervore religioso.

    La sua lunga relazione con Alain Toubas racconta del suo rapporto a tutto tondo con il pensiero profetico di tipo trascendentale, che emanava da ogni suo sguardo, da ogni sua parola, che era intuitiva, artistica, scopritrice di talenti come Igor Mitoraj e frequentatrice di Franco parenti e Andrée Ruth Shammah, della sua scoperta di Francis Bacon, oggetto di Suite per Francis Bacon e Ecce Bacon. In contemporanea il suo sodalizio con Federica Galli, grafica e acquafortista, presa sotto gamba da tanti inseguitori del nuovo e la cui opera appare, ora, in tutta la sua splendida forza.

    Nelle lunghe conversazioni, avute nel giardino interno di via Corridoni, abbiamo percorso il destino della parola e dell’immagine, nell’era ancora embrionale, degli anni ottanta e novanta, l’incedere della sparizione, della dissolvenza che lui interpretava come devastazione della corporalità, esemplificata, si fa per dire, nella sua picassiana Crocifissione, in cui le deformazioni sono ancora più accentuate che nella sua sanguigna versione della lezione di Schiele. Il centro di tutto era sempre l’anima, l’enigma degli enigmi, dove tutto avviene, nell’invisibilità, che non è assenza, ma è un più alto grado del visibile, immerso nella trasparenza, nell’impalpabilità! Più vera del vero.!

    §

    Nell’immagine in alto: “Crocifissione”, Giovanni Testori, 1949; olio su tela cm. 120 x 100; Casa Testori, Novate Milanese – (NdS)

    Studio Cicero Associato

    Piazza L. Ariosto 25 – 95127 Catania

    Tel. (+39) 095 8367483

    Fax. (+39) 095 8737349

    Mobile (+39) 360 955503

    P.IVA 02036990873

    Contatti

    Email E-mail

    Facebook Facebook

    Skype cicerostudiolegalecatania

    Copyright 2017 Studio Cicero Associato - Note Legali - Credits - Agenzia Web Virgodesign