Studio Cicero Associato
  • Studio
  • Casi Rappresentativi
  • Approfondimenti
  • Cause
  • Oltre il Diritto

Articoli recenti

  • Autovelox record

    10/06/2025
  • Le conclusioni del Rapporto annuale ANAC

    21/05/2025
  • Mediazione obbligatoria e processo

    19/05/2025
  • Il lato oscuro di Internet – 2

    22/03/2025

    L’utopia del quarto paesaggio

    Francesco Gallo, 6499milano, Klessidra, 10 V 2024

    ONE. LISTONE. ARCHITETTURA. DESIGN

    Lo spazio urbano, così come si va determinando sempre più, disordinato, nel proliferare, a tutta macchia, senza accenni di confini, del paesaggio antropizzato e di quello naturale, con città debordanti in megalopoli e in panopoli, nel clima frenetico della consumazione, bulimica, di uso, abuso, degrado, sta diventando una immagine multifocale, dove tutto, il tutto stabilisce un rapporto col niente e ciò che non diventa casa (sempre più) ma anche nel senso complessivo di edificio civile e umano, ufficio, scuola, ospedale, cioè di tutto quello che si frappone tra la vita e la morte, per ora degli individui e un giorno (augurabile lontano, molto lontano) della nostra specie, si mischia con la rapida obsolescenza e degrado industriale e agricolo, nella frenesia di produrre sempre più, con le connesse discariche, che annullano, di fatto, la stessa linea ideale di ogni orizzonte, che mentre il caos delle cose, avanza, si sposta e si rende un paradossale e irraggiungibile plus ultra.

    Il problema da affrontare da riaffrontare è quello del circolo vizioso, uso/discarica/degrado e trasformarlo in nuovo uso/riuso/ripristino, incrementando la circolarità di tutto e preservare l’habitat, non lacerandolo chimicamente, anzi recuperandolo ecologicamente. Mentre scrivo, ho di fronte a me “One” della Listone Giordano, che mi fa da specchio, dove si guarda la catastrofe, possibile, probabile, inevitabile, continuando con l’attuale trend; ma il nostro futuro può ancora essere cambiato e non deve essere per forza catastrofico. Si ipotizza una terzietà, oltre stagnazione e degrado, a partire da un articolato Manifesto del terzo Paesaggio, di Gilles Clement, proprio cominciando delle aree degradate e rifiutate, dove si nota che, animali selvatici e vegetazioni spontanee, proliferano a vista d’occhio, come testimonia l’area e l’aria dannata di Cernobyl, a prefigurazione dell’avanzare di una selva oscurante, il “giorno dopo” di ogni catastrofe. Per noi, il centro deve continuare ad essere l’uomo, per cui ha senso il bello e il brutto, l’ammirare, l’utilizzare, l’inventare, il progettare, il realizzare.

    Vedo ogni giorno, le immagini che il James Webb Telescope ci invia, di sorpresa in sorpresa, mentre tutti andiamo immaginando una zona abitabile circumstellare, a partire dalla nostra vicina di casa Proxima Centauri, nella nostra Via Lattea, a finire nei limiti visibili del nostro attuale universo, di 93 miliardi di anni luce. Ma, torniamo al nostro oggi: l’idea utopica di coltivare una nuova idea di città, derubando ad Adamo ed Eva, l’idea di una casa edenica, precedente la mela, non ci è preclusa, ma certamente resa ardua, molto difficile, se non impossibile, da un perdurante ed anzi espansivo, clima, in cui apocalittici e integrati (per dirla con Umberto Eco) non fanno altro che impedirsi a vicenda, il buono e il bello, mentre sfugge, da tutte le parti, il tempo prezioso del fare, del fare bene, mentre spingono le fratture e le catastrofi vere, di cambiamenti che richiederebbero una capacità un po’ arcadica, un po’ tecnologica, necessariamente razionale, sperabilmente innamorante, che potrebbe ridare ad ogni luogo il proprio nome: mare, terra, fiume, foresta, lago e perfino deserto; ma infine uomo.

    Studio Cicero Associato

    Piazza L. Ariosto 25 – 95127 Catania

    Tel. (+39) 095 8367483

    Fax. (+39) 095 8737349

    Mobile (+39) 360 955503

    P.IVA 02036990873

    Contatti

    Email E-mail

    Facebook Facebook

    Skype cicerostudiolegalecatania

    Copyright 2017 Studio Cicero Associato - Note Legali - Credits - Agenzia Web Virgodesign