Pino Firrarello*, La Sicilia, 3 X 2025
LETTERA APERTA
INCENERITORI, UNA VITTORIA DOPO LE DISGRAZIE
Caro Direttore,
leggo sulla prima pagina dell’edizione del 23 settembre, dell’autorevole quotidiano che con passione e professionalità dirige, che gli inceneritori in Sicilia saranno pronti a giugno del 2028.
Non sa quanto felice mi rende leggere questa notizia. Quando gli inceneritori andranno in funzione si chiuderà una delle pagine più tristi e misere della vita politico-amministrativa della nostra Sicilia, costretta a rimanere vittima dei propri rifiuti a causa della cecità di chi si è opposto alla realizzazione degli impianti, obbligandoci a trasferire i rifiuti in altre Regioni. E tutto tra l’incredulità e la giustificata ilarità di chi ha visto in questa scelta l’emblema della nostra incapacità a governare.
Intanto diciamo subito che la realizzazione degli inceneritori è una sicura vittoria del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che ha avuto la lungimiranza e il coraggio di porre fine all’era delle discariche private, i cui gestori in questi anni hanno avuto profitti notevoli.
E lo hanno fatto perché l’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo, di fatto ha reso vana l’ordinanza del 2002 con cui un altro ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, nella veste di commissario delegato per l’emergenza rifiuti, aveva approvato la realizzazione dei termovalorizzatori.
Per la Sicilia fu una disgrazia di proporzioni atomiche.
Da quando l’ex governatore Lombardo si è opposto alla realizzazione degli inceneritori, la Regione è affogata nei rifiuti, ed i bilanci dei Comuni hanno rischiato il dissesto, prosciugati dai costi esorbitanti di trasporto e conferimento.
Costi che sono finiti per ricadere sui cittadini.
Adesso, Direttore, alla luce di queste considerazioni, forte anche della mia esperienza politica, mi sento di fare delle considerazioni. Innanzitutto un plauso al presidente Schifani che con forza e determinazione sta restituendo dignità alle decisioni politiche in questa nostra martoriata terra.
Inoltre è evidente come il tempo galantuomo abbia consegnato ai posteri i colpevoli del grave misfatto che ci ha costretto a pagare profumatamente per conferire fuori dalla Sicilia i nostri rifiuti.
Eccessivo il danno causato all’immagine della nostra Sicilia e di tutti i siciliani.
I cittadini devono sapere cosa è accaduto e per colpa di chi, affinché quando votano distinguano chi ha capacità amministrative e pensa al bene comune da chi propone norme che danneggiano la collettività.
Il mio rammarico, glielo confesso con estrema sincerità e ritengo anche con onestà intellettuale, sta nel fatto che il popolo a tempo debito non ha avuto la forza di ribellarsi contro la decisione di vietare la realizzazione dei termovalorizzatori, con i sindaci che sono rimasti succubi di fronte ad una decisione che certo ha danneggiato il loro agire politico-amministrativo.
Il tempo e le economie perse non potranno mai essere recuperati, ma oggi nel delicato settore dei rifiuti, grazie al presidente Schifani, il futuro sembra avere il sapore del riscatto.
* Sindaco di Bronte, già senatore.
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La lettera aperta non considera, però, che la localizzazione degli inceneritori non è più quella del 2002. Per esempio non è più previsto quello nella valle del Simeto (link alla specifica pagina di questo sito). [Nota dello Studio]