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Riserva Naturale Orientata “Monte Capodarso e Valle dell’Imera merid.le”

E’ situata nel cuore della Sicilia (Comuni di Caltanissetta, Pietraperzia ed Enna), dove il tratto meridionale del fiume salato denominato per l’appunto Salso (più anticamente Imera) scorre tra i monti Capodarso (m. 795) ad est e Sabucina (m. 706) ad ovest, formando – in un contesto archeologico e naturalistico di rara bellezza – un vero e proprio “corridoio ecologico”.

Luogo di migrazione primaverile ed autunnale e di nidificazione di varie specie di uccelli, fors’anche la rarissima “Aquila del Bonelli”. Habitat di mammiferi non più comuni come il Gatto selvatico o di rettili come il Saettone (“Colubro di Esculapio”) che può arrivare anche a due metri di lunghezza ma è del tutto inoffensivo. L’acqua del fiume, poi, a volte abbandona il suo corso creando dei piccoli stagni dove nidificano molte specie animali, alcune in via d’estinzione. Le entità botaniche censite sono più di cinquecento e comprendono specie endemiche locali (Limonio di Optima)  e non (Astro di Sorrentino, Pigamo di Calabria, Aristolochia di Clusi, Issopo di Cosentini, Malvone d’Agrigento, Violaciocca minore, Zaferano autunnale) ed anche, pare in abbondanza, la Mandragora, famosa per i suoi presunti poteri esoterici.

All’interno dell’area si rinvengono numerose masserie edificate in posizione elevata, tipiche dei latifondi siciliani e a poca distanza l’ex villaggio minerario (estrazione dello zolfo, ora cessata) S. Barbara, caratteristico per la tipologia urbanistica delle case a schiera al tempo destinate agli operai e per il fenomeno – anche se minore rispetto a quello dell’omonima riserva in provincia di Agrigento – delle “maccalube”.

Le emergenze geologiche, naturalistiche ed archeologiche (Sicani, XIII – XII secolo avanti Cristo) di Sabucina e Capodarso sono notevoli. Basta citare soltanto, da un lato la cavità carsica ricca di fossili detta non a caso “Grotta delle meraviglie” e dall’altro l’incredibile e misteriosa, quanto pericolosa e non facilmente accessibile, “Scala nel vuoto”.

La riserva è stata istituita, al fine di tutelare uno dei paesaggi più accattivanti e suggestivi della Sicilia centrale, con Decreto dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente del 27 ottobre 1999,  è affidata in gestione a Italia Nostra ed è raggiungibile dall’autostrada A19 Palermo-Catania, uscita Caltanissetta, proseguendo lungo lo scorrimento veloce Caltanissetta-Gela (SS 626) e uscendo allo svincolo Capodarso.

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