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    Banche, bail-in e società

    Libero quotidiano, 22 XII 2015

    BANCHE

    Tremonti aveva previsto tutto: “Espoloderà una bomba sociale”

     *

     Giulio Tremonti aveva previsto tutto. Economista ed ex ministro delle Finanze dei governi Berlusconi ora senatore per il movimento 3L, nel suo libro del 2013 Bugie e verità, la ragione dei popoli aveva previsto il bail in. In pratica quello che è accaduto in questi mesi: il salvataggio interno dei fallimenti bancari con correntisti ed azionisti che vengono chiamati a rispondere del crac degli istituti. Il Giornale riporta un estratto del libro di Tremonti che parla proprio di questo. “Detto in italiano, bail-in significa salvataggio interno. Ancora più in italiano, significa rottura del rapporto fiduciario tra banca e cliente correntista-risparmiatore-depositante. Se una banca salta, i suoi creditori dovrebbero infatti essere alla fine pagati non solo dai suoi azionisti, ma anche da chi presso la banca ha depositato i suoi risparmi. Un conto è un prestito, che può anche essere a rischio, un conto è un deposito bancario, che per sua natura è invece fiduciario! Per proteggere il sistema»si pensa dunque di autorizzare la distruzione del risparmio come valore fiduciario e costituzionale”.

    L’Europa che non fa quello che dovrebbe – Tremonti ricorda poi che prima dell’Europa nella nostra Costituzione era scritto: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme» (art. 47). Ora non sarà più così, perché le regole europee ormai fanno premio sulle regole interne italiane!”. Tremonti nel suo libro ricorda poi che la Deutsche Bundesbank Eurosystem, la banca centrale tedesca, nel suo bollettino di gennaio 2011 propone di applicare questo stesso schema, oltre che nel caso di crisi delle banche, anche nel caso di crisi degli Stati. “In questa logica, come nel caso delle banche in crisi si dovrebbe procedete con il bail-in, mettendo le mani sui soldi dei risparmiatori, così parallelamente negli Stati in crisi prima di ogni intervento di salvataggio si dovrebbe procedere con una patrimoniale ad hoc, così mettendo le mani sui soldi dei contribuenti responsabili del loro debito pubblico”.  La conclusione è chiarissima: “In sintesi, finora l’ Europa non ha fatto le cose che doveva fare (regole vere sul sistema finanziario-bancario), mentre sta facendo cose che non dovrebbe fare. Da ultimo, si è appena visto, sta preparando il bail-in come rimedio estremo a una crisi che è continuata, che si è anzi ancor più sviluppata proprio per l’ eccesso di liquidità che è stato creato in questi ultimi due anni, nell’ illusione che fosse un rimedio e non essa stessa causa del Male”. Tremonti aveva previsto la “bomba” sociale del bail in.

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