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    Sentenza italiana

    Libero quotidiano, 27 I 2014.

    Casa Colosseo, assolto Scajola.

    I magistrati hanno assolto l’ex ministro dello Sviluppo Economico “perchè il fatto non costituisce reato”. Prosciolto anche l’imprenditore Diego Anemone.

     *

    L’ex ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola è stato assolto in merito alla vicenda della compravendita della casa al Colosseo. Per il giudice il fatto non costituisce reato. L’accusa aveva chiesto tre anni di reclusione e una multa di due milioni di euro per l’ex ministro e per l’imprenditore Diego Anemone. Scajola era finito sotto processo davanti al giudice del tribunale Eleonora Santolini con l’accusa di concorso in finanziamento illecito.  Scajola, era stato indagato dalla Procura di Roma per violazione della legge sul finanziamento illecito dei partiti politici in relazione all’acquisto di un appartamento a pochi metri dal Colosseo.  Anemone è stato prosciolto per intervenuta prescrizione del reato nell’ambito del processo sulla compravendita dell’immobile in via del Fagutale.

    I fatti – L’immobile in via del Fagutale, secondo l’ipotesi degli inquirenti, era stato pagato in parte, anche se l’ ex ministro sostiene di esserne stato all’oscuro, dall’imprenditore Diego Anemone, uno dei personaggi chiave dell’inchiesta sugli appalti del G8. Secondo l’accusa Anemone pagò, tramite l’architetto Angelo Zampolini, parte della somma (circa 1,1 milione di euro su un totale di 1,7) versata il 6 luglio 2004 da Scajola per l’acquisto dell’immobile di via del Fagutale 2, a due passi dal Colosseo, accollandosi poi i lavori di ristrutturazione, almeno fino al 2006, per ulteriori 100mila euro. Per i magistrati il fatto non costituisce reato. Scajola dunque chiude una pagina giudiziaria che gli era costata anche tanto sotto il profilo politico. Silvio Berlusconi è stato tra i primi a contattare l’ex ministro, per complimentarsi dell’esito del processo. “Ho sempre detto la verità”, ha detto Scajola all’ex premier. “Questo processo non doveva neppure cominciare perchè era tutto prescritto. La decisione del giudice di assolvermi assume un maggiore valore”.

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