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    I numeri da capogiro della Casta

    Libero quotidiano, 28 X 2013.

    Casta, un milione di persone e 24 miliardi di spese.

    Nello studio della Uil i numeri da capogiro della macchina pubblica italiana. Gli stipendifici? Le aziende di Stato.

    Più di un milione di persone impiegate e un giro d’affari 23,9 miliardi di euro. E’ la politica, il settore dell’economia italiana che dà lavoro a più persone e genera maggiore ricchezza (per la casta, non per il Paese). I numeri, tirati fuori da uno studio della Uil sui database e i dati ufficiali di partiti e istituzioni, sono da capogiro. Le persone impegnate tra Governo, Parlamento, Regioni, Province e Comuni sono poco più di 150mila. Tra queste solo il 12 per cento è stato eletto dai cittadini. I veri stipendifici sono però le aziende pubbliche e partecipate; nei Cda siedono 24.432 persone, nei collegi dei sindaci e dei revisori altre 44.165, quanti lavorano a “supporto politico” sono 38.120, i consulenti a vario titolo sono 487.949. Poi ci sono gli stessi apparati dei partiti, che danno uno stipendio (con i soldi pubblici) a 390.120 persone.

    Un fiume di denaro – Dare un lavoro a circa un italiano su sei costa caro. E la politica, per rimanere in piedi, assorbe una cifra altissima: 23.9 miliardi di euro. Gli organi istituzionali costano complessivamente 13,5 miliardi di euro. Le aziende di Stato per funzionare hanno bisogno di 4,6 miliardi di euro. A queste somme si aggiungono 5,8 miliardi di euro per “spese accessorie” come auto blu e personale politico di “fiducia”.

    Le proposte della Uil – Il taglio alla spesa pubblica è (o dovrebbe essere) obiettivo del governo Letta. Ma, in attesa che la montagna delle larghe intese produca il topolino, la Uil fa le sue proposte per risparmiare un tesoretto annuo da 10,4 miliardi di euro. La confederazione di via Lucullo propone l’accorpamento degli oltre 7400 comuni sotto i 15mila abitanti, la redefinizione dei compiti degli uffici regionali e provinciali, una riduzione complessiva del 30 per cento dei costi delle istituzioni e una serie di misure tese a rendere maggiormente efficiente la macchina statale.

     

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